Inaspettato tecnico, Gay

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L u k e
view post Posted on 27/3/2010, 15:29





Non mi aspettavo che sarebbe successo quello che poi accadde, ma avevo comunque paura. Paura di rimetterci un mare di soldi. Il mio tecnico del computer, Ugo, mi aveva chiamato dicendo di passare da lui che c’erano grossi problemi al mio pc. Glielo avevo portato la settimana prima perché si era spento all’improvviso e temevo ci fosse qualcosa di serio.
Andai da lui quello stesso pomeriggio di luglio; aveva lo studio in un miniappartamento in un palazzo nuovo e lo conoscevo da poco.
Mi fece entrare e capii subito che il problema era serio: la faccia di Ugo era scura e non solo per la barba non fatta. Aveva il mio pc sulla sua scrivania e sorrideva strano. La stanza era molto calda e la maglietta mi si appiccicava addosso.
“Allora, problemi seri?” chiesi subito.
“Dipende” fece misterioso. “Sono riuscito a farlo partire, ma ho trovato alcuni file strani”.
Dopo un attimo di silenzio girò lo schermo verso di me e il cuore mi mancò di colpo.
Il bastardo aveva spulciato i miei file personali e aveva trovato la cartella – pensavo ben nascosta – dove tenevo il mio materiale porno. Porno gay.
In quel momento dallo schermo mi sorridevano alcuni enormi maschi neri intenti a farsi spompinare o inculare bianchi. Era una delle tante cartelle di foto e video, divisa per generi sotto nomi all’apparenza innocui.
“E questo che cazzo è?” cercai di recitare. “Ho preso un virus?”
“No, sei solo una troia che ti ecciti così… belline anche quelle con uomini maturi, e queste piene di sborra, e queste… sei tu in questa foto mi pare?”. Mentre lo diceva apriva una cartella dietro l’altra, fino ad arrivare a quella che conteneva le mie foto personali: sullo schermo appariva una un po’ sfocata in cui spompinavo un uomo conosciuto a Roma.
In pieno panico, cercai di fare il gradasso. “Io non le conosco. Tu non dovevi aprirle, comunque… hai violato la mia privacy…”
“Potrei dirlo ai tuoi” fece lui sogghignando…
“Certo che no! Ho vent’anni, sono maggiorenne!”
“Me ne sbatto… ho salvato tutte queste belle fotine, allora come rimaniamo?”
Lo guardai bene, valutandolo. Alto molto più di me e magro, 35 anni, barba lunga, sudaticcio, non era certo un grande avversario, forse sarei riuscito a prendermi il pc con la forza ma le foto salvate da lui?
“Quanto vuoi?” chiesi in affanno.
“Intanto devi essere gentile con me, molto gentile. Capito troia? I froci come te mi fanno schifo, ma è da un po’ che non mi fanno un bel pompino, che ne dici?” concluse, allargando le gambe e mostrando una discreta erezione nei jeans.
Fabio non mi piaceva, non aveva un buon odore, non era il
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mio tipo. Ma che dovevo fare?
Mi inginocchiai davanti alla sua sedia da ufficio e presi a sbottonarli i jeans. Con un brivido estrassi un cazzo abbastanza lungo e molto curvo. Le cosce e il pube erano stati depilati da un po’ ma già si vedeva la ricrescita. Le palle erano sudaticcie, ma non emanavano un odore troppo sgradevole. Un cazzo è un cazzo, pensai, e mi chinai a prenderlo in bocca.
Non appena le mie labbra lo ebbero avvolto, Ugo iniziò a mugolare. Volevo farlo venire in fretta e iniziai a segarlo con la bocca molto velocemente: prima finiva quella storia e meglio era. Il cazzo da succhiare in realtà non era male, anzi anche il mio si stava indurendo.
Mi accorsi che lui stava guardando le foto sul mio pc mentre lo spampinavo, accarezzandomi i ricci e chiamandomi frocio. Se solo fosse stato più figo… ma alla fine era da un po’ che non vedevo cazzi.
Il problema era che non veniva mai: avevo la bocca impastata del suo presperma, la lingua sfatta dal suo gusto ed ero tutto sudato, ma il bastardo doveva essersi segato aspettandomi.
Speriamo non voglia incularmi, pensai.
A un certo punto mi bloccò la testa e mi fece alzare. Si spogliò completamente, mostrando un fisico emaciato e poco sexy, e mi tolse la maglietta. Mi prese pure la testa e mi baciò con forza, mentre la sua barba ispida mi graffiava le gambe; la sua bocca sapeva di fumo, e cercai di staccarmene. Mi guidò poi la bocca sul suo petto sudato, sulle sue ascelle, e mi spogliò del tutto. Mentre lo leccavo, mi toccava il culo liscio e il petto glabro, mormorando fra sé oscenità indicibili. Ero eccitato, non posso negarlo. Un maschio mi stava usando per il suo piacere e io ne ero soggiogato.
Mi rinfilò il suo cazzo in bocca, stavolta premendo per farmelo ingoiare tutto. Annaspai, ma ne avevo succhiati di più lunghi. Mentre lui iniziava a scoparmi la bocca come una figa, riempendomi di insulti, presi a menarmi l’uccello, inginocchiato di fronte a lui, completamente nudi nel caldo di luglio. Fu un attimo che mi venne in bocca, lo sentii contrarsi e poi fu solo il gusto di un piccolo fiotto di sperma, mentre anche il mio cazzo eruttava sulla moquette.
Passarono un paio di secondi prima che mi uscisse dalla bocca. Spero non si accorse con che gusto ingoiai il suo seme.
Era visibilmente scosso, e mi ordinò di rivestirmi. “Vattene troia, e prenditi il computer. Quando ne avrò voglia ci risentiremo.”
Non volevo mai più vederlo, ma mi aveva fatto godere.

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